5 consigli per affrontare al meglio l’università di Medicina

5 consigli per affrontare al meglio l’università di Medicina

Affrontare sei anni di corso può essere dura, noi ci siamo già passati e quindi siamo qui per darti 5 consigli per affrontare al meglio l’università di Medicina, evitare eventuali trappole e vivere l’esperienza universitaria in modo piacevole.

5 consigli per affrontare al meglio l’università di Medicina:

1. Frequentare le lezioni

Le lezioni universitarie sono obbligatorie ed è necessaria una frequenza di almeno il 75% di ciascun corso per poter sostenere l’esame. Per fortuna non tutti i Professori richiedono una frequenza obbligatoria, non fanno passare fogli firme e non si arrabbiano se in prossimità degli esami l’aula è vuota.

Tutto ciò diventa estremamente utile quando ci si trova a pochi giorni dalla sessione, durante la mattina si frequenta il tirocini e il pomeriggio si devono seguire le lezioni. Non sottovalutate però l’utilità di frequentare i corsi, soprattutto quando i Professori sono particolarmente bravi. Andare a lezione e seguire con attenzione vi alleggerirà il carico di studio e il periodo prima dell’esame potrà essere dedicato esclusivamente alla memorizzazione degli argomenti, avendo già una buona panoramica di tutto il programma.

2. Studiare in compagnia

Lo studio del Liceo e lo studio dell’Università sono completamente diversi. Il carico di studio per affrontare un esame universitario è decisamente superiore rispetto a quello di una verifica per il Liceo, rendendo necessaria un’organizzazione dello studio per un lungo periodo, per alcuni esami possono essere necessari anche due mesi di studio.

L’idea di chiudersi in casa a studiare per questo lasso di tempo può essere alquanto svilente, per questo all’Università è fondamentale trovare un buon gruppo di studio. I gruppi di studio per essere il più efficienti possibili dovrebbero non superare le 4 persone, in modo da non diventare un momento di distrazione ma di concentrazione collettiva.

Studiare in compagnia, oltre ad aiutare l’umore durante la sessione, è utile per risolvere i dubbi, per confrontarsi sul materiale su cui prepararsi, per farsi domande e stimolarsi a vicenda. La parte più bella poi è che, a esame superato, la soddisfazione la potrete condividere assieme e sarà molto più gratificante.

3. Come affrontare un esame universitario

Esami universitari e verifiche/interrogazioni del Liceo non differiscono solo per la mole di studio. Per prepararsi ad un esame universitario uno degli scogli principali è capire da dove studiare.

I professori universitari spesso si limitano a spiegare solo gli argomenti principali e più ostici della loro materia, lasciando spesso al singolo studente il compito di integrare le parti mancanti del programma. Gli argomenti richiesti in sede di esame sono nel 90% dei casi argomenti affrontati durante il corso ma non bisogna dimenticarsi che a volte non è il professore che spiega a lezione a fare l’interrogazione ma altri professori associati e assistenti, che baseranno le loro domande sul programma del corso, senza essere a conoscenza delle esatte cose che sono state spiegate durante le lezioni.

Di conseguenza i passaggi per ottimizzare la preparazioni sono scaricare il programma dalla pagina del professore, seguire le lezioni per capire quali sono gli argomenti principali e anche perché a volte i professori stessi danno indicazioni circa le parti da integrare e i materiali da cui studiare (slides delle lezioni, libri, etc.), studiare in gruppo per potersi confrontare e cercare domande fatte negli appelli precedenti per capire su cosa focalizzarsi durante lo studio.

Seguendo questi passaggi non avrete sorprese e non vi troverete a pochi giorni dall’esame scoprendo di interi argomenti che non avete studiato. L’ultima cosa che dovete considerare è che non è possibile arrivare a un esame, soprattutto quelli molto grossi, sapendo precisamente ogni argomento. Un 30 universitario non corrisponde a un 10 del liceo, la perfezione assoluta non vi verrà richiesta quindi buttatevi sempre e non vi scoraggiate.

4. Cosa comprare prima di iniziare i tirocini

I tirocini a Medicina cominciano più o meno dopo il primo biennio preclinico, quando si cominciano ad affrontare le prime cliniche e materie più “mediche” come Semeiotica. Durante i tirocini ci sono alcuni must che non possono mancare e di cui vi dovrete rifornire prima di frequentare l’ospedale.

Come prima cosa vi servirà un camice bianco, probabilmente da acquistare già i primi anni per le esperienze di laboratorio. Oltre al camice servirà il fonendoscopio. I fonendoscopi possono essere molto costosi, la maggior parte degli studenti di medicina acquista il Litmann, che potrete vedere al collo di quasi tutti i medici di reparto.

Per risparmiare può essere furbo sfruttare periodi di offerte come ad esempio il black friday oppure potete farvelo regalare per il compleanno o per natale. Il concetto è che è un investimento utile perché un buon fonendo non vi servirà solo per i tirocini ma lo utilizzerete per la professione per cui spendere qualche soldo in più vi tornerà utile anche in futuro.

Infine, non obbligatorio ma altamente consigliato, portare un taccuino e una penna, in modo da poter appuntare quello che imparate durante i giri visite o se volete controllare a casa argomenti che possono tornarvi utili i giorni successivi.

5. Come affrontare i tirocini a Medicina

Prima di parlare di come affrontare i tirocini bisogna specificare che l’organizzazione degli stessi può differire tra le varie università. In alcuni atenei i tirocini sono organizzati dall’Università, in alcuni è possibile scegliere i reparti da frequentare mentre altri reparti sono da frequentare obbligatoriamente, altre Università invece lasciano nelle mani degli studenti l’onere di organizzare il proprio periodo di tirocinio, che dovrà contattare autonomamente i professori e chiedere la possibilità di frequentare il reparto.

Ad ogni modo, una volta che vi troverete nelle corsie dell’ospedale, ci sono alcune cose che vi conviene sapere. Innanzitutto nella maggior parte dei reparti, ma non tutti, non verrete considerati più di tanto, spesso gli studenti sono visti solo come un impiccio alla frenesia dell’organizzazione ospedaliera, per cui non stupitevi se vi sentirete messi da parte. Per questo motivo, se avete la possibilità di scegliere che reparto frequentare, informatevi prima su quali siano i migliori, su quali professori siano più inclusivi, in modo da rendere l’esperienza il più formativo possibile.

Siate curiosi e propositivi, per esempio potete chiedere agli infermieri di reparto di arrivare prima la mattina per provare a fare dei prelievi venosi. Se avete delle domande, fatele, cercando di essere rispettosi e scegliendo il momento giusto, ma non siate timidi. Se fate domande e fate capire di essere interessati anche i medici più frustrati si impegneranno nel considerarvi di più.

Non tiratevi indietro se vi viene chiesto di provare una procedura (un esame obiettivo, un emogas analisi, un ecg etc) anche se non la sapete fare o è la prima volta, senza buttarvi non riuscirete mai a imparare, e la volta che riuscirete bene in una di queste manovre avrete una soddisfazione incredibile che sarà valsa tutto l’imbarazzo.

 

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