Vi è mai capitato di chiedervi quale differenza ci sia tra frequentare un dottorato all’estero, piuttosto che in Italia?
Nelle prossime righe cercheremo di rispondere a questa domanda stilando una lista di pro e di contro dell’affrontare un dottorato in un altro paese.
Svantaggi
1) All’estero, molto più che in Italia, il dottorato si prefigge come un vero e proprio lavoro: è pertanto estremamente organizzato, e si focalizza su un preciso argomento, rischiando di essere forse fin troppo “monotematico”.
2) Sebbene l’argomento di studio sia ristretto, richiede comunque che vi si dedichi tanto tempo e tanto studio, e molti sacrifici. La grande fetta di tempo dedicata allo studio, inoltre, difficilmente permette di dedicarsi parallelamente ad un qualche altro lavoretto.
3) L’organizzazione e la settorializzazione del lavoro non facilitano le relazioni interpersonali: fare conoscenza tra nuovi colleghi non è quindi così facile.
4) Come lavoro, va da sè che obblighi ad assumersi più responsabilità, che contribuiscono alla generazione di ansia e stress.
5) La durata del dottorato può essere maggiore rispetto all’Italia (in USA ad esempio è di 5 anni), e questo significa pagarsi da vivere, anche per lunghi periodi, in un paese che spesso ha un costo di vita decisamente maggiore rispetto all’Italia.
6) Per affrontare un dottorato all’estero è ovviamente richiesta una buona conoscenza della lingua straniera.
7) Non dimentichiamo, infine, che allontanarsi dal proprio luogo d’origine implica lo stravolgimento della propria vita personale, dovendosi interfacciare con nuovi ambienti di lavoro, nuove abitudini, nuovi orari, stili di vita e una sovrastruttura sociale differente.
Vantaggi
1) All’estero il dottorato è considerato un vero e proprio lavoro: è pertanto anche estremamente professionalizzante e altamente specialistico, e ripaga con una maggiore offerta di opportunità nel mondo del lavoro, sicuramente molte di più che in Italia. Con un dottorato all’estero è più facile trovare successivamente lavoro, ed è anche più facile fare carriera, sia in ambito accademico come professore, che non.
2) L’accesso al dottorato spesso è più facile, spesso non è previsto un concorso ma solo un colloquio con il professore. Il tempo richiesto è parecchio, ma gli orari sono flessibili.
3) E’ in un primo momento difficile fare nuove conoscenze, ma la possibilità di scambio di idee e di stimoli tra persone di culture diverse è un valore aggiunto, come lo è l’instaurarsi di contatti internazionali con cui collaborare e su cui fare riferimento in un secondo momento.
4) L’assunzione di più responsabilità è sì stressante, ma può essere anche molto stimolante e soddisfacente.
5) Data la sua essenza di “lavoro”, come tale viene tendenzialmente ben retribuito. In alcuni casi vengono pagate persino le ferie!
6) Imparare una nuova lingua è una sfida, ma allo stesso tempo una competenza molto ricercata nel mondo del lavoro e quindi utilissima da sviluppare.
7) Infine, vivere in un nuovo ambiente permette di conoscere nuove realtà, approcciarsi a culture diverse ed ampliare i propri orizzonti.
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