Dottorato di ricerca: cos’è e come funziona

Una volta terminata la laurea magistrale o specialistica, molti studenti si buttano a capofitto nel mondo del lavoro.

Altri, però, affascinati dal campo della ricerca, restano nell’ambiente universitario partecipando ai bandi di dottorato aperti. 

Il dottorato di ricerca è un’opzione più che valida per chiunque voglia migliorare la propria situazione occupazionale.

Secondo Alma Laurea, si stima che ad un anno dal conseguimento del dottorato, l’81.8% dei candidati svolga una professione altamente specializzata.

Ma che cos’è il dottorato di ricerca? Come funziona? Quanto viene pagato un dottorato?

Leggi la nostra guida per scoprire tutto ciò che ti serve sapere sul dottorato di ricerca 🙂

 
 

Cos’è il dottorato

In che cosa consiste il dottorato?

Il dottorato di ricerca rappresenta il più alto grado di istruzione dell’ordinamento accademico italiano e si tratta di un percorso di formazione post-laurea che ha lo scopo di fornire competenze e conoscenze di tipo scientifico relative all’ambito della ricerca.

Al termine di questo percorso di studi, si acquisisce il titolo di “Dottore di ricerca”.

 

Che differenza c’è tra master e dottorato?

La differenza tra un master universitario e un dottorato di ricerca è innanzitutto temporale. Infatti, i master durano solitamente 1-2 anni mentre i dottorati sono percorsi più lunghi.

L’altra differenza sta nel fatto che il master è un corso pratico che ha l’obiettivo di far acquisire competenze specifiche per lo svolgimento di una professione.

Il dottorato di ricerca, invece, è un percorso che ti prepara alla carriera di ricercatore e di professore accademico.

 

Dottorato di ricerca: come funziona

Dopo aver finalmente capito che cos’è un dottorato di ricerca all’università, analizziamo insieme come funziona un dottorato di ricerca 🤗

Come abbiamo visto poco fa, il dottorato di ricerca serve a far acquisire al dottorando delle competenze particolarmente verticali nelle materie del corso del dottorato.

Di conseguenza, stiamo parlando di un percorso formativo e di ricerca incentrato su un settore specifico, al termine del quale, il dottorando dovrà redigere una tesi finale.

Ogni ateneo, contiene all’interno del suo bando specifico per dottorato di ricerca, quali sono le modalità d’accesso, gli obiettivi formativi, e molte altre informazioni utili per capire come funziona il dottorato di ricerca all’unimi o alla sapienza.

Ora che abbiamo capito cosa vuol dire fare il dottorato di ricerca, passiamo in rassegna le informazioni più specifiche sul suo funzionamento.

 

Quanto dura un dottorato

Quanti anni dura il dottorato di ricerca?

I laureati che vi accedono, ottengono una borsa di studio della durata di 3-5 anni, a seconda del campo di interesse e dell’ateneo in cui si svolge.

Il candidato, può intraprendere due strade principali:

  • Un percorso incentrato sulla ricerca, l’indagine e l’approfondimento di un dato ambito scientifico o di uno specifico settore.
  • Un percorso incentrato su un progetto di ricerca che lo stesso ha presentato nella domanda di partecipazione al concorso.

Come si svolge il dottorato di ricerca?

Durante un dottorato, il candidato può svolgere diversi tipi di attività di ricerca, tra cui:

  • Partecipare a corsi per dottorandi e seminari.
  • Affiancare i Professori accademici nell’insegnamento.
  • Dedicarsi alla stesura di articoli scientifici.

Al temine di ogni anno accademico, ciascun dottorando dovrà presentare una relazione sull’attività di ricerca svolta per poter essere ammessÉ™ all’anno successivo.

Alla fine dell’interno percorso formativo, invece, ogni dottorando sarà tenuto a fare la tesi di dottorato dove dimostrerà di aver raggiunto gli obiettivi di ricerca.

È anche possibile partecipare ad esperienze all’estero, essendo molti atenei convenzionati con università straniere che mettono a disposizione delle borse di studio.

Ad esempio, puoi svolgere l’intero dottorato all’estero come in UK o USA conseguendo il titolo di PhD.

Nel caso in cui te lo stessi chiedendo, PhD significa Doctor of Philosophy, anche se il titolo si rivolge a un qualsiasi ambito accademico.

Se sei curiosə di sapere quali sono i vantaggi e gli svantaggi di fare un dottorato all’estero, leggi il nostro articolo qui 🙂

 

Come fare un dottorato di ricerca

I programmi di dottorato sono organizzati da università o enti di ricerca italiani.

Il dottorato di ricerca è una forma di pubblico impiego e, come abbiamo già detto, per ottenerlo è necessario superare uno specifico concorso pubblico bandito dall’ente promotore del corso di dottorato.

Pertanto, per ottenere un dottorato di ricerca, il primo passo da seguire è individuare l’ambito di interesse e verificare i bandi di concorso emessi dagli organi universitari.

Per visualizzare i bandi aperti per i dottorati di ricerca, visita la sezione gestione trasparenza del portale di ogni ateneo, oppure visita lo strumento bandi e concorsi del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR).

In alternativa, puoi utilizzare un motore di ricerca che seleziona le gare aperte.

 

Dottorato di ricerca: requisiti d’accesso

Come si accede al dottorato di ricerca?

Per accedere a un dottorato di ricerca è necessario superare l’apposito concorso che può essere bandito dall’università o dall’ente di ricerca che organizza il corso di dottorato.

Di conseguenza, dovrai informarti direttamente nella sezione bandi aperti dell’università che più ti interessa. 

Ma quali sono i requisiti per un dottorato di ricerca?

Per accedere al dottorato di ricerca in Italia dovrai possedere un titolo di studio a scelta tra:

  • Laurea specialistica.
  • Laurea magistrale.
  • Un titolo di studio estero equiparato ai due precedenti.

Per presentare la domanda di ammissione al dottorato di ricerca, dovrai:

  • Inviare la domanda contenente tutti i documenti richiesti dal bando.
  • Fare una valutazione dei titoli.
  • Superare delle prove concorsuali.

Una volta superate le prove, i primi in graduatoria finale saranno ammessi al dottorato e avranno diritto alla borsa di dottorato.

 

Quanto si guadagna con un dottorato di ricerca

Una delle domande che ci viene fatta più spesso all’interno del nostro Q&A settimanale sul nostro canale instagram è: ma chi fa il dottorato viene pagato?

Sfatiamo subito questo mito: Sì, il dottorato di ricerca viene pagato!

Quanto guadagna un dottorando in Italia?

Secondo i dati dell’ISTAT aggiornati al 2018, per un post dottorato lo stipendio medio varia dai 1500 ai 1800 euro, fino ad arrivare ai 2.400 euro mensili nel settore medico.

 

Sbocchi lavorativi

Passiamo ora in rassegna gli sbocchi lavorativi offerti dal dottorato per capire a cosa serva un dottorato e come possa essere impiegato nel mondo professionale.

Come accennavamo nell’introduzione dell’articolo, essere un dottore di ricerca favorisce la tua posizione lavorativa in ogni ambito professionale! Senza dimenticare che, ti permette di ottenere dei punti extra all’interno dei concorsi pubblici.

Ma quali sono gli sbocchi lavorativi del Dottorato di ricerca?

Se ti stai chiedendo cosa fare dopo il dottorato di ricerca e hai intenzione di rimanere nel mondo accademico, le strade principali sono due:

  • Docente universitario.
  • Ricercatore.

Se invece, come il 59.6% dei dottori in ricerca, vuoi inserirti nel mercato del lavoro dopo l’ottenimento del titolo di dottore, sarai sicuramente agevolato!

 

Perché fare un dottorato di ricerca

Il dottorato di ricerca è il livello di istruzione più alto riconosciuto in Italia.

Esso certifica che il detentore può fare ricerca nel campo d’interesse scelto. Di conseguenza, diventa un titolo indispensabile per chiunque voglia intraprendere la carriera accademica!

 Ma quali sono i reali motivi per cui vale la pena conseguire un dottorato di ricerca?

  1.   Può essere fatto in Italia o all’estero

Il dottorato può essere un’opportunità per esplorare l’attività di ricerca che viene svolta in altri paesi fuori dall’Italia. Questo permette, in ambito specialistico, di studiare e approfondire temi con una visione nuova, eventualmente sfruttando mezzi (laboratori, apparecchiature, ecc.) non presenti nel centro di provenienza. Inoltre, permette di creare nuovi contatti con persone influenti nel proprio ambiente, importantissimo sia nell’ambito del lavoro che della ricerca.

  1.   Ultra-specializzazione in uno specifico ambito

Il conseguimento del dottorato permette di focalizzare la propria attività di ricerca in uno specifico ambito di interesse. Questo fa sì che il dottorando diventi ultra-specializzato su un determinato topic, cosa che può essere sfruttata eventualmente anche nell’applicazione clinica.

  1.   Favorisce qualsiasi posizione lavorativa

Il dottorato, anche detto PhD all’estero, è riconosciuto dal sistema italiano come il massimo grado di istruzione. Questo implementa in maniera consistente il curriculum di un candidato per qualsiasi posizione lavorativa. Inoltre, nell’ambito dei concorsi pubblici, fornisce punti aggiuntivi per la graduatoria.

  1.   Permette di ambire all’insegnamento universitario

Il dottorato è il percorso ideale per chi vuole proseguire la carriera accademica e diventare professore universitario. Infatti, allo scadere della borsa di dottorato, si può ottenere una borsa post-dottorato dove il giovane ricercatore continua la sua attività di ricerca in un determinato ambito. In seguito, si può cercare di ottenere una posizione da assistente professore per proseguire verso l’abilitazione a professore associato e poi ordinario.

  1.   Permette di partecipare a corsi per dottorandi e tenere in qualità di relatore dei seminari

Durante il dottorato si ha la possibilità di partecipare ad attività di alta formazione che contribuiscono ad arricchire il percorso dello studente. Inoltre, si può partecipare in qualità di relatore a seminari scientifici, e si ha la possibilità di presentare i lavori derivanti dalla propria attività di ricerca a congressi internazionali.  

  1.   Possibilità di far coesistere il PhD con la pratica clinica

Il dottorato non è rivolto esclusivamente a chi vuole fare il professore universitario o il ricercatore a tempo pieno, ma a chiunque voglia proseguire l’attività scientifica. Può infatti essere svolto anche durante un percorso di formazione specialistica e in parallelo all’attività clinica. Questo permette eventualmente di conciliare la propria attività lavorativa con la ricerca scientifica. Per favorire ciò, è anche possibile sospendere la borsa di dottorato per un anno ed eventualmente riattivarla.

 

 

Dottorato di ricerca all’estero (Phd)

Nel caso in cui, invece, fossi interessato a svolgere un dottorato all’estero, le modalità di accesso e i requisiti cambiano a seconda del paese di riferimento.

Ad esempio, per fare un dottorato di ricerca nei paesi anglosassoni ha un forte rilievo il numero di pubblicazioni scientifiche del candidato.

Se ti interessa scoprire come puoi migliorare il tuo curriculum scientifico per accedere a un dottorato di ricerca all’estero, leggi il nostro articolo qui 😊

Noi del team MSRA abbiamo anche scritto un manuale e creato dei corsi apposta per aiutarti ad entrare nel mondo della ricerca.

Puoi scoprire di più a questo link qui!

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