Efficacia di levetiracetam, fosfenitoina e valproato per il trattamento dello stato epilettico refrattario su diverse classi di età

Lo stato epilettico è una delle più comuni emergenze neurologiche che affligge pazienti di ogni classe di età, manifesta a seguito di una sovraeccitazione di neuroni in alcune aree cerebrali con crisi convulsive o stati confusionari definiti come crisi di assenza. Per il trattamento di questi stati, le benzodiazepine risultano essere farmaci con comprovata efficacia utilizzati in prima battuta (farmaci di prima linea). Alcuni stati epilettici risultano però essere refrattari alle benzodiazepine, quindi non rispondono al trattamento con questi farmaci. 

 

The established status epilepticus treatment trial (ESETT), nel particolare, è un trial clinico randomizzato condotto in doppio-cieco e in maniera responsive-adaptive. Un design di studio responsive-adaptive mira ad assegnare il trattamento con maggior efficacia ad un paziente sulla base della sua risposta a trattamenti registrati nel corso dello studio.

 

L’obiettivo di questo studio è quindi provare l’efficacia e la sicurezza di potenziali farmaci di seconda linea su differenti classi di età.

 

Nello studio sono stati reclutati 462 pazienti da 58 dipartimenti di emergenza ospedalieri statunitensi. Al fine di comparare l’efficacia e la sicurezza dei farmaci su differenti età, i pazienti sono stati stratificati in tre gruppi di età e poi i componenti di ogni gruppo sono stati randomizzati ed assegnati ad un trattamento (175 pazienti sono stati assegnati al levetiracetam, 142 alla fosfenitoina e 145 al valproato). I parametri considerati per valutare l’efficacia del trattamento erano l’assenza di convulsioni dopo 60 minuti dalla somministrazione del farmaco mentre i parametri primari di sicurezza erano mancato insorgimento di ipotensione e aritmia cardiaca. I parametri secondari di sicurezza erano bisogno di intubazione endotracheale, depressione respiratoria, ricorrenza di eventi convulsivi e mortalità. 

 

Si è denotato che l’efficacia del trattamento non varia in maniera significativa tra i gruppi d’età. Tra i trattamenti, il più efficace in termini di successo terapeutico tra tutti i gruppi di età si è dimostrato essere il valproato (Intervallo di confidenza o IC = 95%; Percentuale di successo terapeutico : 0.49; Range: 0.41-0.57) tuttavia, la differenza di efficacia rispetto al levetiracetam (IC = 95%; 0.47; 0.39-0.54) e alla fosfenitoina (IC = 95%; 0.46; 0.38-0.55) non è statisticamente significativa. Inoltre, lo studio prova come la probabilità di successo terapeutico non varia in funzione dell’aumento dell’età. Per quanto riguarda i parametri primari di sicurezza erano poco frequenti e la loro incidenza non differiva in maniera significativa tra i diversi gruppi di intervento e tra i diversi gruppi di età (p = 0.93), mentre tra i parametri di sicurezza secondari è stato notato come vi era una maggiore percentuale di pazienti con necessità di intubazione per il gruppo dei bambini trattati con la fosfenitoina (33%, p = 0.0001). 

 

Due limitazioni dello studio sono la mancata conferma delle convulsioni tramite elettroencefalogramma ma solo tramite l’osservazione di un clinico, approccio tuttavia coerente con la pratica clinica dove in uno stato di emergenza simile non si ha la possibilità di mediare un EEG . Inoltre, essendo che pochi  soggetti con età maggiore a 65 anni sono stati reclutati nello studio, rimane difficile dare risultati affidabili al riguardo di questo gruppo d’età. 

 

Quindi in questo trial clinico randomizzato è stato dimostrato come, approssimativamente, metà dei pazienti con lo stato epilettico refrattario risponde ad alte dosi di levetiracetam, fosfenitoina o valproato. Questi risultati sono consistenti sui diversi gruppi di età e quindi ognuno di questi farmaci può essere considerato come valido trattamento per lo stato epilettico refrattario alle benzodiazepine.

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