Prof.ssa Francesca Dominici – Harvard University

Chi è/Dove opera/H Index

E’ Professoressa di Biostatistica presso la Harvard T.H. Chan School of Public Health a Boston negli USA  e dal 2017 è co-direttore dell’Harvard Data Science Initiative, un programma multidisciplinare che mira ad analizzare i dati dei diversi dipartimenti dell’Università. 

Il suo H-index è 83. 

Ambito di ricerca

Si occupa di salute pubblica e in particolare il suo contributo scientifico mira a utilizzare tutte le informazioni disponibili per comprendere gli effetti delle polveri fini (Pm 2,5) e degli altri inquinanti sulla salute, cercando di capire quali siano gli interventi più efficaci da mettere in atto per migliorare la qualità dell’aria.

Breve storia

Francesca Dominici nasce a Roma nel 1969 e sin da giovanissima inizia a coltivare la passione per la matematica. Cresce a Ciampino, sede del secondo aeroporto di Roma  e si interroga sui rischi che la vicinanza di un aeroporto può generare sulla salute. 

L’interesse per i numeri la porta a iscriversi al Corso di Laurea in Statistica all’Università La Sapienza di Roma dove il suo interesse sfocia in vera e propria passione e dedizione per la statistica. Si laurea nel 1993 a pieni voti. 

La consapevolezza di poter usare la statistica come mezzo per risolvere problemi concreti, la porta a comprendere che la ricerca è la sua strada. 

Si iscrive all’Università di Padova con un Dottorato in Biostatistica. Durante questi anni realizza che le possibilità di ricerca in Italia sono scarse ed è costretta a subire diverse discriminazioni di genere: è consapevole che il suo essere donna stia influendo negativamente su alcuni aspetti della sua carriera. 

Al termine del Dottorato, fa richiesta per una borsa di studio alla Duke University. Ottenuta la borsa, si dirige alla volta del North Carolina, negli USA.

Nei primi anni americani, la Dottoressa Dominici non parla un inglese fluente; a ciò si somma una situazione di difficoltà economica. Ella fatica a mantenersi con la sola borsa di studio ma, nonostante le difficoltà, mantiene salda la sua dedizione ai numeri.

La sua tesi è talmente all’avanguardia che le porta un’offerta di lavoro come Professore Associato alla John Hopkins University. Comincia un’ascesa da Professore Associato a Ordinario e identifica in John Samet, Epidemiologo Polmonare, e Scott Zeger, Professore di Biostatistica, i mentori principali di questi anni. 

Nel 2009 si trasferisce ad Harvard a seguito di un’offerta di lavoro nella rinomata Università. La Professoressa Dominici inizialmente rifiuta il posto, essendo incinta della figlia. Riteneva che Harvard sarebbe stato un ambiente troppo competitivo da affrontare nella sua condizione. Dopo un’attenta riflessione decide comunque di accettare, per cui la ritroviamo ad Harvard come Professore Ordinario di Biostatistica.

Per quanto ormai il suo lavoro venga riconosciuto a livello mondiale, le rimarrà un’acuta consapevolezza delle invisibili discriminazioni che le donne devono sopportare negli ambienti in cui, anche lei, ha lavorato. Tra queste, le minori opportunità di ottenere ruoli dirigenziali e i sottili pregiudizi di genere. Per tali ragioni, l’ambizione all’ottenimento della parità di genere accademica entra a far parte delle sue battaglie quotidiane, tanto da farle tenere diverse conferenze sul tema

Dopo due anni ad Harvard viene nominata Decano Associato di Informatica e, successivamente, Decano Associato Senior per la Ricerca. 

Nel 2018 è stata eletta membro della National Academy of Medicine; nel 2019 è nominata nella lista dei ricercatori più citati al mondo. 

Attualmente è co-direttore della Harvard Data Science Initiative ed è riconosciuta come una delle 10 scienziate biomediche italiane più influenti al mondo. 

Principale lavoro

I suoi studi principali hanno messo in evidenza la necessità di rivalutare al ribasso i valori massimi di Pm 2,5 previsti dalle linee guida internazionali sulla qualità dell’aria, in quanto l’esposizione a queste polveri fini provoca seri disturbi alla salute anche sul breve termine ed in concentrazioni minori. Ha dimostrato che i livelli massimi di inquinanti atmosferici stabiliti dall’Agenzia per la Protezione Ambientale Statunitense non erano innocui come si pensava e di conseguenza, grazie a lei, sono stati ridotti. 

Tra le sue scoperte vi è la dimostrazione che alti livelli di queste polveri aumentano del 6,8% il rischio di ricoveri per disturbi cardiovascolari, mentre un eccesso di ozono aumenta il rischio del 4,2%. 

Alcuni tra i suoi studi più celebri includono ricerche sull’inquinamento acustico, ricerche che hanno permesso di dimostrare come chi vive in prossimità di aeroporti, come lei durante l’infanzia, ha un rischio del 3,5% in più, per ogni 10 decibel di aumento del suono, di essere affetto da malattie cardiovascolari.  

Prospettive/vantaggi ottenuti legati al suo lavoro

Il risultato delle sue ricerche ha influenzato pesantemente le politiche sanitarie americane. Le decisioni per diminuire la soglia degli inquinanti vengono prese basandosi su studi scientifici e sui dati. Dal punto di vista legale, negli USA vige la “Clean Air act”, una norma che, dal 1970, invita i legislatori, quando posti davanti all’evidenza scientifica, ad abbassare la soglia degli inquinanti ambientali. Ciò si ottiene implementando una serie di risorse atte a  rendere più sostenibili le principali sorgenti di emissioni di inquinanti. 

Seguendo la filosofia della Professoressa Dominici, i dati sono fondamentali per legiferare e intraprendere azioni decisive per tutelare l’ambiente e la salute delle persone. 

Premi ottenuti:

 

  • Walter A. Rosenblith New Investigator Award Three-Year Fellowship, The Health Effects Institute, Boston, Massachusetts, 1999-2002 
  • Young Investigator Award, The American Statistical Association Section of Statistics in Epidemiology, for the best paper of the year, 2001 
  • Mortimer Spiegelman Award, Statistics Section of the American Public Health Association, 2006 
  • Gertrude Cox Award, Washington DC Chapter of the American Statistical Association and RTI International, 2007 
  • Myrto Lefkopoulou Distinguished Lectureship Award, Department of Biostatistics, School of Public Health, Harvard University, 2007 
  • Diversity Recognition Award, Johns Hopkins University, 2009 
  • Florence Nightingale David Award, 2015, sponsored jointly by Committee of Presidents of Statistical Societies and Caucus for Women in Statistics.
  • Janet L. Norwood Award for Outstanding Achievement by a Woman in the Statistical Sciences, University of Alabama, 2016 

Tra i principali finanziatori del suo lavoro troviamo l’NIEHS (National Institute of Environemntal Health Sciences), il NCI (National Cancer Institute) e l’AHRQ (Agency for Healthcare Research and Quality). Nel complesso, Francesca Dominci è stata vincitrice di 16 bandi relativi ai progetti R01, risultanti in più di 6 milioni di dollari di finanziamenti per le sue ricerche.

 

Fonti

 

 

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