La revisione della letteratura scientifica

Come individuo l’argomento di ricerca? Il metodo PICO

L’approccio alla  rassegna della letteratura scientifica su un determinato argomento necessita, in primis, dell’individuazione dell’argomento di cui si cercano le pubblicazioni. 

Il metodo più comune per inquadrare il cosiddetto “quesito di ricerca” è di suddividerlo in più componenti, utilizzando il modello PICO (Population Intervention Comparison Outcome). Seguendo il PICO, ci si interroga  sulla popolazione su cui  si vuole impostare la ricerca (ad esempio soggetti anziani, pediatrici, una determinata fascia di età ecc.), sull’intervento (un farmaco X, la tecnica chirurgica Y, un determinato score diagnostico ecc.), con che cosa si vuole confrontare l’intervento (un farmaco di nuova generazione vs. terapia tradizionale, ecc) e infine il nostro outcome di interesse (l’effetto sulla mortalità, sulla qualità della vita ecc.).

 

Pubmed, Cochrane ed Embase: cosa sono?

Una volta impostato il quesito di ricerca, lo step successivo è la consultazione delle banche dati. Le banche più utilizzate sono i database online, tipicamente Pubmed/Medline, Cochrane Library ed Embase

Pubmed è un sistema sviluppato dal NCBI (National Center for Biotechnology Information) e contiene più di 27 milioni di articoli di letteratura biomedica. Su questo database non si trovano  i testi completi degli articoli bensì collegamenti a siti degli editori, e solo per alcuni studi viene riportato il link al full text presente nella PMC (Pubmed Central; Free PMC Article). Alcune Università permettono di accedere ad un servizio di proxy, che consente di utilizzare le risorse ad accesso riservato alla rete interna dell’Ateneo da una postazione internet esterna. In questo modo si ha accesso ad una gamma più ampia di studi. 

Cochrane Library è un’iniziativa internazionale nata per raccogliere, valutare criticamente e diffondere informazioni in ambito sanitario. Per fare ciò, i membri Cochrane si avvalgono di una metodologia scientifica comune per valutare e creare delle revisioni sistematiche o systematic reviews (SRs). Le SRs sono un tipo di pubblicazione basata sull’analisi di documentazione già esistente, il cui obiettivo è riassumere con una metodologia critica e rigorosa tutta la letteratura scientifica esistente su un determinato argomento. Nel caso delle SRs redatte dal gruppo Cochrane, queste vengono poi pubblicate sul database omonimo, la Cochrane Library. 

Embase È la banca dati bibliografica specializzata in letteratura medica con particolare riguardo ai settori della farmacologia e tossicologia.  EMBASE è prodotta da Elsevier Science e ha costi di abbonamento molto elevati. Rispetto a MEDLINE contiene in proporzione più letteratura europea e non esistono accessi gratuiti tramite Internet.

I database citati non sono gli unici esistenti ma ogni università e settore della scienza ne mette a disposizione altri. Un esempio è PsycInfo, sempre disponibile online, usato di frequente per ricerche in ambito psicologico-psichiatrico.

 

Che cos’è la “stringa” di ricerca? Come funzionano i filtri di Pubmed?

Per consultare le banche dati e ricercare studi su un argomento specifico, è necessario impostare una stringa, ovvero un’associazione di parole chiave e termini per ciascun componente del PICO. 

Prendendo PubMed come esempio, si può procedere con una ricerca per parole chiave selezionando i filtri di ricerca → search field → title → apply. In questo modo risulteranno gli articoli che contengono le nostre parole chiave nel titolo. Con i filtri è possibile selezionare il tipo di studio (RCT, review sistematica, ecc.), il range di anni di pubblicazione entro cui si vuole ricercare e svariati altri. Bisogna comunque essere cauti con i filtri inseriti in questo modo poiché, se applicati senza criterio, c’è il rischio  che alcuni articoli vengano esclusi a priori e scompaiano dai risultati.  

Il modo migliore di navigare con la stringa, è eseguire la ricerca avanzata: si può così inserire la stringa nella barra di ricerca, senza spuntare i filtri direttamente dalla pagina dei risultati ma inserendoli attraverso ulteriori parole chiave. In questo modo verranno ricercati tutti gli articoli che contengono le parole chiave nel titolo o nell’abstract, senza il rischio di perderne alcuni. 

Impostare una stringa non è un lavoro semplice e non basta digitare le parole chiave nella barra di ricerca come se fossimo su Google. E’ necessario eseguire una cernita rigorosa dei filtri presenti nella ricerca avanzata o “advanced”, e combinare tra loro le parole chiave attraverso alcuni connettori.

Una volta inquadrate le parole per ciascun componente del PICO, queste possono essere ricercate interponendo il connettore “AND”, utilizzato quando si vogliono cercare due parole o due frasi che siano contemporaneamente presenti. Spesso “AND” viene usato per combinare tra loro i due argomenti principali del nostro PICO (ad esempio, se il PICO riguarda l’utilizzo di screening per la diagnosi precoce di cancro al seno, si potranno unire i termini “mammography” AND “breast cancer”).

Per ampliare la ricerca è utile inserire anche i sinonimi delle parole chiave selezionate, che possono essere aggiunti interponendo tra i due termini il  connettore “OR(nell’esempio di prima, un sinonimo di “mammography” potrebbe essere “mass screening”). E’ ovviamente necessaria un po’ di esperienza per inserire tutti i sinonimi possibili; in questo ci può essere d’aiuto l’utilizzo dei Mesh Terms. Questi termini fanno parte di un enorme vocabolario digitale, servono per ampliare la ricerca, dal momento che, ricercando un singolo termine (es. “Neoplasm”), vengono automaticamente ricercati anche tutti i sinonimi corrispondenti (es. “Tumor”, “Cancer”, “Neoplasias” ecc.). Per conoscere i Mesh Terms basta andare sulla homepage di Pubmed e, nella sezione “Explore”, digitare “Mesh Database”.

Si possono utilizzare ulteriori accorgimenti, ad esempio inserendo un asterisco (*) alla fine di una parola che può avere un suffisso variabile (ad esempio,  “microbio*” permetterà di ricercare sia la parola “microbioma” che “microbiota”) o un punto interrogativo al posto di una lettera, in una parola che può avere vari spelling.

 

Devo leggere tutti gli articoli per intero? Come e quando fare affidamento agli abstracts.

Una volta selezionato l’articolo di interesse, cliccando sul titolo si ottiene l’abstract, che sarà la prima cosa da leggere. 

L’abstract di un articolo è spesso l’unica parte disponibile gratuitamente, e fornisce una panoramica di quanto descritto nello studio. Il senso dell’abstract è di riassumere  in 100-200 parole i contenuti del paper, tenendo conto delle diverse sezioni: scopo, metodi, risultati e conclusioni. Talvolta, la sola lettura dell’abstract può essere sufficiente per comprendere i contenuti dell’articolo, senza necessità di leggere l’intero testo. Ciò si rivela utile, ad esempio, nel caso degli abstract delle Systematic Reviews di Cochrane, che riassumono in poche righe il contenuto di articoli lunghi anche più di un centinaio di pagine. Ad ogni modo, non ci si può fidare ciecamente di un abstract, soprattutto se si vuole valutare la qualità dell’articolo in questione, dal momento che sezioni come le limitazioni dello studio non sono presenti.

 

Come valuto la qualità di una rivista?

Oltre all’abstract, è importante prestare attenzione al giornale in cui l’articolo è pubblicato, controllando l’impact factor della rivista. Nell’editoria accademica, l’impact factor è un indice sintetico che misura il numero medio di citazioni ricevute in un particolare anno da articoli pubblicati in una rivista scientifica nei due anni precedenti. Lo si può trovare nella banca dati Journal of Citation Reports (JCR), navigando sul sito e cercando il nome della rivista.

E’ utile distinguere le riviste anche in base al Q – quartile: nell’ambito di ogni specialistica medica (ad esempio Gastroenterologia, Ortopedia, Cardiologia, ecc), alle riviste scientifiche vengono assegnati dei quartili di importanza, spesso (ma non necessariamente) basati a loro volta sull’impact factor. Questo significa che una stessa rivista può presentare, a livello globale, un Impact Factor discretamente nella media, ma nel contesto di una determinata specialistica, venire classificata come un Q1 (quartile più alto), e quindi avere automaticamente una qualità maggiore. 

Non dimentichiamo, nell’approccio alla letteratura scientifica, che le prove fornite da un paper, presentano una forza delle evidenze diversa a seconda del disegno di studio impiegato per ottenerle. In ordine decrescente di forza delle evidenze, si trovano:

  1. Revisioni sistematiche/metanalisi
  2. Studi controllati randomizzati
  3. Studi di coorte
  4. Studi caso controllo
  5. Studi trasversali
  6. Case report
  7. Opinione di esperti ed editoriali

Per maggiori dettagli ti rimandiamo al nostro articolo:  Tipologie di studio scientifico

Se l’obiettivo della ricerca è quello di iniziare ad approcciare un nuovo argomento, inizialmente sarebbe meglio focalizzarsi sulla lettura di revisioni sistematiche o revisioni narrative e solo successivamente passare alla lettura di trial clinici. 

 

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